Tutto ha un inizio, uno sviluppo ed una fine. Come la nostra vita, del resto. Il famoso “ciclo della vita” che accettiamo come dogma e magari anche come senso della nostra permanenza in questo mondo.
Ma anche la Terra ha la sua fine, anche l’Italia finirà da qualche parte. Come la pista d’atletica o la giornata di lavoro. E una fine ce l’ha veramente, al culmine dei suoi 1200 chilometri.
A chi si chiede dove finisce l'Italia, la risposta è la breve storia di questa veloce tappa a Santa Maria di Leuca, l’estrema unghia di terra italiana a sud, dove è possibile vedere due blu di due diversi mari: Adriatico e Ionio.
Leuca non è solo un piccolo borgo marinaro dagli spiccati connotati vacanzieri con altissime palme che svettano su un elegante lungomare. E’ anche e soprattutto un coacervo architettonico dove si susseguono decine di raffinate ville e residenze dall’impronta mediterranea e mediorientale.
Insomma Leuca è un circuito dove è blando il confine tra un inizio o una fine, è una turbolenza di profonde valenze, una fra tutte quella religiosa. E’ infatti un luogo di culto di primissimo piano e il suo Santuario ne è la più maestosa dimostrazione. Secondo alcune fonti, fu l’Apostolo Pietro a volere questo magnifico simulacro cristiano quando vi sbarcò in virtù di un’opera di evangelizzazione in giro per l’Europa.
La struttura fu edificata sulle rovine di un preesistente tempio d’epoca romana dedicato alla Dea Minerva a traccia del quale è ancora conservata un’ “ara”, cioè un blocco di pietra adibito a offerte e sacrifici. Da quel momento la Basilica è stata protagonista di varie distruzioni e ricostruzioni e la “versione definitiva”, cioè quella che ammiriamo attualmente, risale al 1700 circa.
Al centro dello spiazzale dirimpetto al Santuario, gremito da visitatori da ogni dove, si erge la “Croce Pietrina” e, dalla balconata, è possibile godere di una magnifica vista sul porto e “Punta Ristola”. Questo grazie alla posizione predominante su cui ci troviamo, l’altura del promontorio di “Punta Meliso”.
Di racconti leggendari su Leuca ce ne sarebbero davvero molti, ma per i più curiosi basti sapere che il nome deriva dal greco “Leukos”, “bianco” in greco”, e che ivi visse la Sirena Leucasia, dalla cui leggenda prendono i nomi i promontori di cui prima.
Qualcuno definì questi luoghi come “Porta del Paradiso”, forse anche per le meraviglie intorno. Qualcun altro la chiama “Finibus Terrae”, dove finisce la terra e il viaggio di 120 chilometri lungo la “Leucadense”, la strada benedetta che collega la “Madonna del Casale” a Brindisi con quella di Leuca.
Ma è bello pensare che non sia un itinerario di cui Santa Maria di Leuca è l’ultima tappa, ma un circuito dove tutto potrebbe anche nascere oltre che finire.
COSA VEDERE A SANTA MARIA DI LEUCA:
- Santuario di Santa Maria di Leuca (P.zza Giovanni XXIII)
- Lungomare Cristoforo Colombo (Leuca)
- Chiesa Cristo Re (Piazza Redentore n.8 a Leuca)
COSA VISITARE NELLE VICINANZE DI SANTA MARIA DI LEUCA:
- Ponte del Ciolo (lungo SP 358) a pochi chilometri;
- Alessano (importante sede vescovile distrettuale);
- Grotte marine di Leuca;
- Marina di San Gregorio (Comune di Patù)
- Scalinata e Cascata Monumentale (via Doppia Croce - Leuca)
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