Non sapete quale film guardare? Non siete gli unici a cercare un film per trascorrere una sera davanti allo schermo. Se volete che vi si consigli un film, “Gli spiriti dell’isola” è uno dei film più singolari che ho guardato nell'arco della mia personale cinefilia. Ufficialmente è un film drammatico girato nel 2022 ma ha delle apprezzabili sfumature tragicomiche. Si tratta di un prodotto cinematografico particolare e profondo, una sorta di pièce teatrale, con una maiuscola qualità interpretativa del cast che sopperisce egregiamente alla quasi totale assenza di azione.
Pur con dette condizioni, la regia riesce benissimo a catturare l'attenzione del pubblico.
La trama di questo film capolavoro candidato a riscuotere svariati e ambiti premi, si snoda su una remota isola a largo delle coste d’Irlanda, sullo sfondo del nulla, sulla nuda bicromia verdazzurra del mare e di sconfinati pascoli.
Siamo nel primo Novecento e sia il progresso sia la guerra civile che flagella la “terraferma”, sono questioni assai distanti da quel macro scoglio dove vivono Padraic e Colm, i due protagonisti del film.
Sono due amici di lunga data, ripescati tra le sparute anime di quell’immobile presepe in mezzo al mare. Ma ad un certo punto, Colm decide di rescindere l'antico legame con Padraic, dando il via ad una serie di disquisizioni filosofiche sulla necessità della solitudine, sulla qualità dei rapporti umani e su vari altri interrogativi sull'esistenza umana.
Pedraic, sentendosi parte ingiustificatamente lesa, metterà in moto ogni strategia possibile per incontrare l’amico smarrito e chiedergli le ragioni di questa decisione allo scopo di salvare quella vecchia amicizia che gli è di vitale importanza.
Dal canto suo, Colm non è disposto a fare un solo passo indietro e si giustifica con un telegrafico “Non mi vai più a genio”.
Come se non bastasse, minaccia di amputarsi un dito ogni volta che sarà raggiunto da un tentativo di riappacificazione.
Ma uno scettico Pedraic vorrebbe la prova del nove e, dopo l’ennesima fallimentare crociata per il recupero dell’amicizia con Colm, si ritrova un dito fuori l’uscio di casa.
L’autolesionismo di Colm raggiunge vette impensabili quando arriva a spuntarsi completamente una mano che, tra l’altro, gli comprometterà l’esercizio di una sua grande passione, suonare il violino.
Anche questa volta, i pezzi di carne frutto della raccapricciante potatura finiranno prima nel cortile di Pedraic e poi, soffocandola, tra i denti della sua asinella.
Da qui, la sete di vendetta di Pedraic, ora ancora più solo dopo la partenza della sorella e un finale del film sospeso che lascia aperto il dibattito agli spettatori.
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